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Costituisce un lavoro di sintesi sulle indagini tecnico-scientifiche e sulle valutazioni artistiche relative a un’opera in passato attribuita a Leonardo da Vinci. Il libro vuole al contempo essere un manuale sui metodi scientifici di studio dei dipinti e una valutazione storica degli artisti leonardeschi, finendo per attribuire l’opera a uno di questi.
Si tratta di un lavoro storico-archeologico che completa il quadro di conoscenze sul Canavese impostato con il volume Preistoria e Protostoria del Canavese. L’autore pone molta attenzione alle illustrazioni relative alle risultanze archeologiche e a quelle monumentali che si fondono armonicamente con il testo.
Il libro contiene una raccolta di racconti concatenati che nell’insieme costituiscono un suggestivo romanzo redatto da un italo-palestinese che ha vissuto direttamente i drammi della guerra e dell’occupazione. Lo scritto, incisivo e ironico accompagna il lettore in un itinerario nel cuore della Palestina svelando i drammi e le complicazioni della vita in una terra cardine della civiltà.
Lo scenario del romanzo è quello del Canavese alla fine del Medioevo e La protagonista è una giovane troppo bella per essere una popolana.
